Autore: Fatture in Cloud
Tenere sotto controllo il flusso di cassa (cash flow), le entrate e le uscite è uno dei segreti per l’equilibrio finanziario di un’azienda.
A maggior ragione se l’azienda è di piccole dimensioni e bisogna sempre avere grande cura del denaro presente in cassa. Esiste un documento che aiuta le aziende a monitorare il cash flow e sviscerare nel minimo dettaglio ogni singola entrata e uscita di un dato periodo d’esercizio.
Questo documento è il rendiconto finanziario, diventato obbligatorio per alcune aziende con il decreto legislativo 139/2015 e che insieme allo Stato Patrimoniale, al Conto Economico, la Nota Integrativa e la relazione sulla gestione compone il Bilancio d’esercizio.
“Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa.”, così recita l’articolo 2423 del Codice civile.
Anche se per le piccole e piccolissime aziende il rendiconto finanziario non è obbligatorio, è preferibile redigerlo per tenere conto dello stato di salute dell’azienda e per programmare ottimamente gli investimenti futuri.
Infatti, il rendiconto finanziario è uno dei documenti utilizzati per stabilire il budget finanziario futuro di un’azienda e anche per capire se è possibile fare nuovi investimenti in personale o in macchinari.
La compilazione del rendiconto finanziario non è un’attività semplice e se hai una piccola azienda l’ideale è farsi affiancare da un professionista e utilizzare tutti gli strumenti necessari.
Se ti stai affacciando per la prima volta alla gestione finanziaria e vuoi capire cosa è e a cosa serve il rendiconto finanziario, in questo capitolo trovi le risposte a tutte le tue domande. Inoltre, capirai perché è importate redigere il documento anche se hai una piccola azienda e la normativa vigente non ti impone di farlo.
Indice
Il rendiconto finanziario è un documento contabile che fa parte del Bilancio d’esercizio e che dal 2015 è obbligatorio per le medio e grandi aziende italiane che rispettano almeno due di questi tre parametri:
Per la maggior parte delle imprese italiane, quindi non è obbligatorio, ma è altamente consigliato redigerlo per una serie di motivi che vedremo nei prossimi paragrafi.
Il rendiconto finanziario è uno strumento utile per monitorare tutti i movimenti finanziari di un’azienda registrati in un dato esercizio. Permette di avere sempre sotto controllo la liquidità aziendale disponibile e il flusso di cassa con tutte le entrate e le uscite.
Una definizione ancora più specifica del rendiconto finanziario ci viene offerta anche dall’Organismo Italiano di Contabilità: “il rendiconto finanziario fornisce informazioni per valutare la situazione finanziaria della società (compresa la liquidità e solvibilità) nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi.”
Nel principio contabile OIC 10, l’organismo ne definisce anche i criteri per la redazione e la presentazione. Criteri che, come abbiamo già detto, sono piuttosto complicati per un imprenditore alle prime armi e che necessitano l’aiuto e l’intervento di un professionista e l’utilizzo di software ad hoc.
Essendo un documento contabile in cui la tua azienda annota tutte le entrate e le uscite avute in un periodo temporale ben preciso, il rendiconto finanziario ti aiuta a capire come evolve la liquidità aziendale nel corso del tempo.
Analizzare il flusso di cassa con le singole voci che compongono gli attivi e i passivi (le entrate e gli impieghi) in base al periodo, serve per delineare nel modo più corretto possibile il budget finanziario e anche a capire se eventuali investimenti e la richiesta di nuovi finanziamenti siano sostenibili sul lungo periodo.
A grandi linee, il rendiconto finanziario è utile per:
A tutto questo bisogna aggiungere l’aspetto più importante: il rendiconto finanziario è uno dei documenti da presentare quando si richiede capitale presso una fonte di finanziamento.
Un rendiconto finanziario in regola che mostra la solidità dell’impresa non fa altro che aumentare il rating e la sua affidabilità finanziaria.
Come detto prima, redigere il rendiconto finanziario non è obbligatorio per tutte le aziende, ma solamente per quelle medio grandi che hanno un numero di dipendenti superiore ai 50, dei ricavi superiori a 8.800.000 euro, oppure un attivo superiore a 4.400.000 euro.
Questo vuol dire che le imprese che presentano un bilancio abbreviato o che non sono obbligate a farlo, possono anche non realizzare questo documento.
Tuttavia, il rendiconto finanziario è un documento che le piccole e piccolissime aziende dovrebbero compilare senza, anche se non è obbligatorio.
Questo documento, infatti, ti aiuta nella gestione finanziaria e nella corretta analisi dei flussi, per non andare incontro a crisi di liquidità improvvise.
In particolar modo le imprese con pochi dipendenti sono più soggette ad andare in difficoltà a causa di fatture non pagate o inesigibili e ad avere un flusso di cassa irregolare.
Con il rendiconto finanziario puoi osservare più da vicino la liquidità disponibile mese per mese e correggere eventuali errori commessi durante l’anno, in modo avere una maggiore stabilità economica nel futuro.
Redigere un rendiconto finanziario è un’attività impegnativa che necessita di capacità specifiche e dell’aiuto di esperti, ma ti permette di programmare eventuali investimenti o di avere le contromisure per far fronte a spese improvvise.
Come si redige un rendiconto finanziario? Esiste uno schema da seguire?
Fortunatamente per le piccole aziende esiste uno schema da seguire e viene fornito dall’Organismo Italiano di Contabilità e ogni impresa lo può adattare alle proprie esigenze.
In linea di massima, in un rendiconto finanziario bisogna suddividere i flussi finanziari in base alla tipologia di attività:
Il rendiconto finanziario non viene redatto in una fase specifica dell’anno (ad esempio il budget finanziario viene realizzato tra ottobre e dicembre di ogni anno), ma è un lavoro di monitoraggio costante che occupa tutti i dodici mesi dell’esercizio finanziario.
Il metodo che ti abbiamo presentato per la redazione del rendiconto finanziario è dell’organismo italiano di contabilità, ma in alternativa c’è anche quello proposto dall’IASB (organismo internazionale di contabilità) che è leggermente differente e va ancora più in profondità.
Il metodo dell’IASB segue i principi contabili internazionali ed è quello utilizzato solitamente dalle multinazionali.
Infine, è utile sapere che esistono due diversi approcci per redigere il rendiconto finanziario: uno diretto, l’altro indiretto.
A chi è affidato il compito di redigere un rendiconto finanziario? Nelle grandi aziende c’è un reparto ad hoc dedicato alla tesoreria e alla gestione finanziaria dell’azienda.
Ma non tutte le imprese possono permettersi una struttura del genere, soprattutto quelle di più piccole dimensioni che devono contenere i costi e cercare di far quadrare i conti. Vista l’utilità del documento, però, anche le PMI devono dotarsi di personale per la redazione del rendiconto finanziario.
Non c’è bisogno di assumere del personale, ma può bastare farsi aiutare da qualche collaboratore esterno esperto del settore a cui sia affida l’onere e l’onore di tenere aggiornato il rendiconto finanziario durante l’anno. Inoltre, esistono strumenti che ti aiutano ad annotare le entrate e le spese.
Un primo passo è quello di utilizzare un file Excel con dodici fogli in base al mese e con due colonne: attivi e impieghi. Questo documento deve poi essere condiviso con il proprio collaboratore che suddividerà ogni voce registrata in attività operativa, attività di investimento o attività finanziaria.
Per una gestione più professionale, invece, puoi acquistare dei software ad hoc che, oltre al rendiconto finanziario, ti aiutano anche nella gestione dell’azienda. In un’epoca così complessa, semplificare la gestione di centinaia di dati è sicuramente un grosso aiuto.
Nella gestione finanziaria è utile non solo monitorare la situazione della tua azienda, ma anche analizzare la “salute” dei tuoi clienti e fornitori. Ne parleremo nel capitolo successivo, dedicato all’analisi di portafoglio di clienti e fornitori.