Autore: Fatture in Cloud
Uno dei problemi più grandi per una piccola e media azienda è la gestione della liquidità e la possibilità di entrare in sofferenza se qualche fattura non viene pagata o viene fatto con molto ritardo.
In Italia è un problema piuttosto comune e i crediti commerciali verso aziende e verso la Pubblica Amministrazione (Regioni, Province, Sistema Sanitario Nazionale, Ministeri) ammontano a miliardi di euro.
Se per una società di grandi dimensioni ricevere un pagamento in ritardo non comporta grossi rischi, per un’azienda piccolissima o a conduzione familiare può portare grossi grattacapi nella gestione del flusso di cassa tra entrate e uscite.
Quando si entra in difficoltà economica con grossi problemi di liquidità, tanto da non riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti, i fornitori oppure le bollette delle utenze, uno degli strumenti che un’azienda ha a disposizione per ottenere denaro in poco tempo è la cessione dei crediti a una società terza, sia essa una banca, un istituto finanziario oppure a dei privati.
Che cosa è la cessione dei crediti? Cosa significa? E soprattutto come funziona? A tutte queste domande cerchiamo di dare una risposta nei prossimi paragrafi.
Indice
La cessione del credito è un accordo contrattuale oppure un accordo scritto in forma privata con il quale un’azienda (il cedente) trasferisce il diritto di un credito a un terzo acquirente (il cessionario) che poi provvede alla riscossione presso il debitore.
La cessione del credito può avvenire in maniera gratuita oppure prevede il pagamento di una commissione da parte del cedente.
Con questo strumento, il cessionario diventa il proprietario del credito e può rivalersi sul debitore nei modi e nei tempi previsti dalla legge.
Questo strumento è disciplinato dall’articolo 1260 e successivi del Codice Civile e al momento è uno dei più utilizzati per ottenere liquidità immediata e allo stesso tempo togliere dal bilancio crediti diventati inesigibili o dalla difficile riscossione.
Nell’attività di cessione del credito, quindi, ci sono tre attori:
La cessione del credito non avviene solamente per crediti verso altre aziende, ma anche verso la Pubblica Amministrazione.
I tempi di pagamento dello Stato verso i suoi fornitori (tutte le imprese che vendono servizi o beni a Comuni, Province, Regioni, ministeri oppure alle ASL) sono di solito molto più lunghi rispetto a quanto dovrebbero, e questo può mettere in grossa difficoltà le piccole e piccolissime aziende.
La cessione dei crediti commerciali verso aziende riguarda le fatture non pagate da imprese.
In Italia i tempi di pagamento nel settore B2B sono abbastanza lunghi. Ciò mette molto spesso in difficoltà le piccole e piccolissime aziende, che, per risolvere problemi di liquidità, decidono di cedere il credito commerciale a un terzo soggetto che si fa carico di riscuotere il debito.
Non sono solamente le aziende a essere debitrici nei confronti di altre società, ma può esserlo anche lo Stato (enti statali e le sue diramazioni sul territorio).
Il pagamento ritardato di una fattura da parte dello Stato può mettere in difficoltà le PMI che fanno affidamento sul rispetto dei pagamenti delle fatture emesse per tenere in ordine il bilancio.
In molti casi cedere i crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione è l’unico modo per ottenere liquidità immediata e non attendere tempi prolungati prima di vedere la somma accreditata sul conto corrente della tua azienda.
La cessione credito è un’operazione non troppo complicata, ma bisogna affidarsi ad aziende o piattaforme specializzate.
Nell’atto pratico si tratta di un accordo contrattuale stipulato dalla società che cede il debito che ha nei confronti di un’altra impresa a un soggetto terzo.
Questo soggetto terzo può essere una banca, un istituito finanziario oppure un’azienda specializzata in questo specifico settore.
Per le piccole o piccolissime aziende esistono alcune piattaforme che offrono un servizio semplificato e tutto completamente digitale: basta proporre la cessione di fatture elettroniche non scadute e ancora non saldate e la piattaforma ti sottopone un contratto da firmare per la cessione del debito.
Di solito entro pochi giorni si ottiene la somma concordata sul proprio conto corrente e si ha liquidità da utilizzare per il fabbisogno dell'azienda.
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È possibile cedere qualsiasi credito commerciale, oppure ci sono dei paletti da rispettare?
La cessione del credito può essere effettuata quasi sempre e sono solamente tre i casi in cui è impossibile completarla:
Un esempio pratico può semplificare il concetto di cessione del credito e può aiutarti nello scegliere il giusto strumento per ottenere liquidità immediata o per risolvere il problema delle fatture inesigibili.
Prendiamo come esempio un’azienda che ha venduto servizi a una società per un totale di 15.000€. L’azienda può rivolgersi a un servizio specializzato per la cessione del credito.
Dopo un’attenta analisi del credito, la società specializzata può decidere di acquistarlo a fronte del pagamento di una commissione da parte del creditore. La commissione varia in base a diversi fattori, ma mettiamo che sia pari al 5% del credito. Questo vuol dire che sui 15.000€, l’azienda ne ottiene dalla società di intermediazione 14.250€ I 750€ di commissione è la quota la società specializzata ottiene per il servizio offerto e per farsi onere del rischio di insolvenza da parte del creditore.
Questo è un esempio molto semplificato (di solito entrano in gioco anche altri fattori), ma è molto utile per farti capire i vantaggi e i costi della cessione del credito.
La cessione del credito si divide in due tipologie: cessione pro soluto e cessione pro solvendo.
La differenza tra le due tipologie è minima ma di grande importanza.
Nella cessione pro soluto, il cedente garantisce sull’esistenza del debito, ma non sulla sua riscossione. Cosa vuol dire? Che la società che lo acquisisce non può rivalersi sul creditore e si assume il rischio e l’onore del debito. Nel caso in cui il debitore non paga la fattura, il cessionario dovrà fare affidamento ai modi e ai tempi della giustizia italiana per ottenere il pagamento.
Nella cessione pro solvendo, invece, il creditore, oltre a garantire l’esistenza del debito, assicura anche la sua solvibilità.
La cessione del credito pro soluto è la tipologia più diffusa in Italia.
Chi acquisisce il credito non può rivalersi sull’azienda che glielo ha ceduto, la quale ha solamente il compito di garantire sull’esistenza del debito.
La società che acquista il credito si fa capo anche del rischio di insolvenza del debitore.
Nella cessione del credito pro solvendo l’azienda che vende il suo credito, oltre a garantire l’esistenza, si fa carico anche della solvibilità.
Nel caso in cui il debitore non provvede al pagamento, il cessionario può rivalersi sull’azienda che glielo ha venduto, chiedendo la restituzione dell’anticipato.
La cessione del credito ha dei vantaggi immediati e futuri per il cedente, cioè per la tua azienda che vende il credito:
Cessione del credito e factoring hanno molti punti in comune, ma ci sono alcune differenze sostanziali nella natura dello strumento.
Entrambi si rivolgono alle aziende private che hanno problemi nella riscossione delle fatture e aiutano nel risolvere problemi di liquidità. La grande differenza sta nel rapporto che si instaura tra il cedente e il cessionario.
Nella cessione del credito il rapporto è una tantum. Un’azienda che non riesce a riscuotere una fattura che sta diventando inesigibile chiede il supporto di un soggetto terzo per la cessione del credito. Tra le due società non si instaura un rapporto continuativo.
Anche il factoring è una forma di cessione del credito, ma in questo caso il rapporto è duraturo nel tempo e l’accordo sottoscritto tra l’azienda e il factor comprende anche i crediti futuri.
La cessione del credito è una delle soluzioni a cui puoi ricorrere per ottenere liquidità, da impiegare per sostenere spese di vario tipo. La capacità di far fronte alle spese correnti rientra nel concetto più ampio di “stato di salute aziendale”. Cosa significa? Lo scopriremo nel prossimo capitolo.