Capitolo 11

Sanzioni nella fatturazione elettronica: tardivo invio e altri casi

Hai dimenticato di emettere una fattura elettronica o hai commesso altre irregolarità? Attenzione alle sanzioni: scopri tutte le regole, gli importi e come rimediare.

Autore: Fatture in Cloud

 

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Nel processo di fatturazione elettronica è importante rispettare regole tecniche e tempistiche per l’emissione previste per legge.

In caso di errori o di invio tardivo della fattura elettronica, è infatti prevista l’applicazione di sanzioni, il cui importo varia in base alla tipologia di irregolarità e alle tempistiche di regolarizzazione, cioè del tempismo con cui si rimedia all’irregolarità stessa.

Inoltre, sono previste anche misure in caso che la fattura non venga emessa (omessa fatturazione) e per errori in materia di conservazione.

Quali sono dunque le sanzioni in materia di fatturazione elettronica e come rimediare? Analizziamole insieme.

Le sanzioni per fattura elettronica omessa o con tardiva emissione

Rispettare le scadenze per l’emissione e invio della fattura elettronica è il primo aspetto sul quale dovrai concentrarti per evitare conseguenze dal punto di vista fiscale.

Prima di vedere insieme le sanzioni previste in caso di fattura omessa o in ritardo, concentrati su questo aspetto: dopo l’effettuazione dell’operazione, hai 12 giorni di tempo per inviare la fattura al SdI, il canale telematico dell’Agenzia delle Entrate.

Solo in caso di fattura differita, puoi emettere fattura entro il giorno 15 del mese successivo a quello dell’operazione. Si tratta delle fatture definite spesso come “riepilogative”, in quanto racchiudono in un unico documento un insieme di operazioni effettuate nel mese nei confronti dello stesso cliente o fornitore.

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Chiarito questo aspetto, cosa succede se per errori o dimenticanze non rispetti i termini canonici? Di seguito trovi tutti i dettagli e le regole sull’applicazione delle sanzioni, anche alla luce delle novità previste dalla riforma fiscale, che hanno modificato quanto previsto nell’articolo 6 del decreto legislativo n. 471/97.

Dal 1° settembre 2024 è infatti in vigore la nuova normativa in materia di sanzioni tributarie, che ha rivisto anche le sanzioni relative alla fatturazione elettronica.

Se quindi non hai emesso una fattura relativa ad un’operazione effettuata dal 1° settembre in poi, e sono decorsi i termini ordinari di 12 giorni (o del 15° giorno del mese successivo in caso di fattura differita), dovrai far riferimento alle seguenti regole:

  • in caso di fattura non inviata, inviata in ritardo o con errori, la sanzione è pari al 70% dell’imposta (IVA) relativa all’operazione, con un minimo di 300 euro;
  • se l’omissione o l’errore non incidono sulla corretta liquidazione dell’IVA, la sanzione si applica nella misura fissa compresa tra 250 e 2.000 euro;
  • in caso di operazione esente, non imponibile, non soggetta a IVA o in regime di inversione contabile (il reverse charge), la sanzione è pari al 5% dei corrispettivi non documentati, con un minimo di 300 euro. Se la violazione non ha impatti sulla determinazione del reddito, si applica la sanzione fissa da 250 a 2.000 euro;
  • in caso di violazioni solo formali, che non incidono sul fronte dell’IVA e del reddito, non sono dovute sanzioni.

Come abbiamo detto, queste regole si applicano alle violazioni commesse dal 1° settembre 2024.
Fino al mese di agosto invece, le sanzioni sono così strutturate:

  • nel primo caso (fattura non inviata, inviata in ritardo o con errori) la sanzione va dal 90% al 180% dell’imposta (IVA) relativa all’operazione, con un minimo di 500 euro;
  • se l’omissione o l’errore non incidono sull’IVA, la sanzione si applica nella misura fissa compresa tra 250 e 2.000 euro;
  • in caso di operazione esente, non imponibile, non soggetta a IVA o in regime di inversione contabile (il reverse charge), la sanzione va dal 5% al 10% dei corrispettivi non documentati. Anche in questo caso, se la violazione non ha impatti sulla determinazione del reddito, si applica la sanzione fissa da 250 a 2.000 euro;
  • non sono dovute sanzioni in caso di violazioni solo formali, che non incidono sul fronte dell’IVA e del reddito, non sono dovute sanzioni.

In questa tabella riassumiamo le sanzioni in materia di errori nella fattura elettronica e omessa o tardiva emissione:

Violazione

Sanzione dal 1° settembre 2024

Sanzione fino al 31 agosto 2024

Violazione registrazione o fatturazione senza conseguenze sul calcolo dell’IVA. Da 250 euro a 2.000 euro. Da 250 euro a 2.000 euro.
Fatturazione elettronica o registrazione omessa, tardiva o errata. 70 per cento dell’imposta con un minimo di 300 euro. Dal 90 al 180 per cento dell’imposta, con importo minimo di 500 euro.
Violazione fatturazione elettronica e/o registrazione importi esenti, non imponibili, non soggetti ad IVA o reverse charge. 5% dei corrispettivi, con un minimo di 300 euro; se non ci sono conseguenze sul calcolo IVA o delle imposte sui redditi le sanzioni sono compresa da un minimo di 250 ad un massimo di 2.000 euro. Dal 5% al 10% dei corrispettivi, con un minimo di 500 euro; se non ci sono conseguenze sul calcolo IVA o delle imposte sui redditi le sanzioni sono compresa da un minimo di 250 ad un massimo di 2.000 euro.
Violazioni solo formali Nessuna sanzione. Nessuna sanzione.

Le sanzioni in caso di autofattura elettronica omessa o con invio tardivo

Tra le regole da tenere a mente per una corretta gestione del processo di fatturazione vi sono anche quelle relative all’autofattura.

Ci riferiamo in particolare alle fatture estere elettroniche, per le quali è obbligatoria l’emissione di un’autofattura entro il giorno 15 del mese successivo a quello di ricezione.

In questo caso, in caso di omissioni, errori o ritardi, la sanzione è pari a 2 euro per fattura, con un limite mensile pari a 400 euro.

Attenzione però: il Fisco ti consente di beneficiare di una riduzione alla metà della sanzione applicata, se trasmetti l’autofattura omessa o ne correggi gli errori entro 15 giorni dal termine ordinario.


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Attenzione alle sanzioni per la mancata conservazione delle fatture elettroniche

Parlando di sanzioni legate alla fatturazione elettronica, un ulteriore aspetto sul quale è importante soffermarsi è relativo agli obblighi di conservazione.

Sai che le fatture elettroniche devono essere conservate seguendo un procedimento specifico? In particolare, è previsto l’obbligo di conservazione elettronica secondo una procedura dettata per legge (CAD - Codice dell’Amministrazione Digitale), che abbiamo già esaminato nel capitolo sulla conservazione delle fatture elettroniche.

Non è dunque sufficiente archiviare le fatture su una memory card o sul PC, ma devi necessariamente conservare le fatture rispettando il procedimento di legge, per evitare l’applicazione di sanzioni.

In caso di irregolarità, la sanzione va da 1.032,91 euro a 7.746,85 euro, così come previsto in via generale per documento fiscali, libri sociali e scritture contabili.

Le sanzioni sull’imposta di bollo nelle fatture elettroniche

Se sei alle prese con la fatturazione, e in particolare con l’emissione di documenti senza addebito IVA, ti sarà capitato di confrontarti anche con l’adempimento relativo al versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche.

Come saprai, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un servizio che, per ogni trimestre, calcola l’imposta dovuta (anche considerando i dati aggiuntivi da te forniti).

Cosa succede in caso di mancato versamento oppure in caso di pagamento di un importo inferiore a quanto dovuto? Anche in questa ipotesi dovrai fare i conti con specifiche sanzioni.

Per le violazioni commesse fino al 31 agosto 2024, la sanzione è pari al 30% dell’importo non versato. Dal 1° settembre la sanzione passa al 25%.

In entrambi i casi, se l’Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare un mancato pagamento oppure un versamento inferiore a quanto dovuto, ti invierà una comunicazione di invito alla regolarizzazione, ossia un invito a versare l’imposta non pagata nei termini.

Se pagherai quanto dovuto entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione del Fisco, la sanzione sarà ridotta a ⅓.

In ogni caso potrai applicare le regole in materia di ravvedimento operoso. Ti ricordiamo a tal proposito che in linea generale la sanzione in caso di regolarizzazione tempestiva (entro 15 giorni dalla scadenza ordinaria) è ridotta a 1/15 per giorni di ritardo e passa invece alla metà in caso di versamento entro 90 giorni.

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Ravvedimento operoso e cumulo giuridico

In conclusione, c’è un ulteriore aspetto sul quale è bene puntare l’attenzione. Anche se hai capito di aver commesso errori in una fattura, o in caso di invio omesso, le sanzioni di cui abbiamo parlato nell’articolo non sono fisse.

Il sistema tributario italiano prevede infatti un istituto, chiamato ravvedimento operoso, che ti consente di pagare meno. In che modo?

Il ravvedimento riduce le sanzioni sulla base del tempismo in cui regolarizzi l’omissione o l’errore, e si applica anche alla fatturazione elettronica.

In sintesi, e a titolo di esempio, le riduzioni previste sono le seguenti:

  • 1/9: entro 90 giorni dalla data di omissione o dell’errore;
  • 1/8: entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione;
  • 1/7: entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione;
  • 1/6: oltre il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione.

Inoltre, in caso di più violazioni, le sanzioni si applicheranno una sola volta, nel rispetto del principio del cumulo giuridico.

Utilizzare un software di fatturazione elettronica ti può aiutare a prevenire gli errori, quindi a non incorrere in sanzioni. Ci però tanti altri motivi per affidare a un programma l’emissione di fatture elettroniche e la gestione della tua attività: te li sveleremo nel prossimo capitolo.

Questo contenuto è aggiornato al 2024.